Ormai siamo abituati a leggere articoli di giornale, ascoltare talk show, e imbatterci continuamente in dialoghi improntati sul Covid.

Tutto giusto, la pandemia non è cosa lontana da noi, prendiamone atto.

Il punto, però, non sta nel concentrare l’attenzione su ciò che è stato e nemmeno su ciò che sarà, ma piuttosto su ciò che è, su ciò che abbiamo e su ciò che possiamo essere.

Dovremmo imparare a convivere con una situazione che certamente non ci è familiare e che non si è esaurita; questo non ci autorizza alla paura, ma nemmeno all’oblio dei rischi che possono stare dietro l’angolo se pensiamo che una regola o un corretto comportamento siano esclusiva responsabilità di altri e non di noi stessi.

In questo quadro c’è un sovrano a cui potremmo prestare la giusta e riconosciuta attenzione: il tempo.

Abbiamo imparato a conoscerlo in una veste diversa durante le chiusure, poi lo abbiamo rincorso nel momento delle riaperture, lo abbiamo odiato quando era troppo e lo abbiamo cercato quando volevamo recuperare ritmi a cui ci eravamo disabituati. In tutto questo ognuno di noi gli ha dato un diverso valore.

Per certo lui, il tempo, è stato giudice inesorabile e ci ha messo alla prova. Ed è ancora così.

Se vogliamo comprendere il presente è necessario che il tempo abbia una sua migliore definizione, diventando tempo di qualità.

Non si pensi che recuperare il tempo perduto sia una corsa da correre usando gli stessi criteri che mettevamo in pratica prima del Covid, perché vorrebbe dire perdere nuovamente una buona occasione.

Lo sanno bene gli anziani, che del tempo sanno farne buon uso quando gliene viene data l’opportunità. Lo sanno meno bene i ragazzi, che nel loro correre rischiano di lasciare spazio all’ansia piuttosto che alla pazienza.

Tutti noi abbiamo assaggiato l’idea di rischiare di non avere tempo, in una formula o nell’altra, e se vogliamo fare buon uso del nuovo che ci aspetta, dobbiamo dare al tempo una nuova ricchezza.

In questa estate che ci viene incontro non cerchiamo spasmodicamente su internet gli aggiornamenti sul Covid, preferiamo una lettura stimolante, nutriente.

Dedichiamo del tempo di vera presenza con i nostri figli senza essere contemporaneamente impegnati in altro da loro, sarà per loro un regalo.

Ampliamo la capacità comunicativa in famiglia imparando ad abbracciare tutti quei temi che, nella corsa contro il tempo per tornare alla normalità, ci siamo dimenticati.

Pensiamo alle misure anti contagio come una forma consolidata che non tolga la capacità di saper progettare.

Se la fretta è cattiva consigliera, l’arrendevolezza è limitante; allora usiamo il prossimo momento di vacanza, breve o lungo che sia, per sfoderare una straordinaria arma utile al nostro benessere, il buon tempo, e potremo davvero dire a tutti voi “Buona estate”.

 

Autrice: Dott.ssa Cinzia Vitale