Da un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza su un campione composto da oltre 8.000 adolescenti italiani, di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, emerge che 5 adolescenti su 10 scelgono di condividere sui social network momenti della loro quotidianità, proteggendo sempre meno la propria privacy. Di fatto condividono quello che dovrebbe essere riservato alla loro più nascosta intimità, attraverso la diffusione di foto e video personali e privati, che diventano inevitabilmente di pubblico dominio, e di conseguenza subiscono il giudizio della rete, e in particolare di “amici” o “follower” che manifestano con un like o unlike la loro approvazione o meno.
Per 3 adolescenti su 10 questo giudizio influenza l’autostima e la sicurezza personale, perché ottenere tanti like vuol dire godere di una grande popolarità. In questo contesto si è disposti a tutto pur di ottenere molti like, come ad esempio seguire addirittura una dieta per piacersi di più nei selfie e piacere sui social (lo afferma il 13 % degli adolescenti).
Solo un 19 % degli adolescenti che scelgono di seguire una dieta si rivolge a specialisti. Il 13 % segue le diete “fai da te”, il 2,5 % ha assunto anche farmaci per dimagrire, il 3 % adotta una dieta indicata dagli amici, il 2 % ha scaricato un’app specifica sullo smartphone e circa il 2 % segue le indicazioni trovate in rete.
A proposito della rete, dall’indagine emerge come quasi 2 adolescenti su 10 ha partecipato ad una moda o sfida a catena sui social network, le cosiddette Challenge. Per partecipare bisogna postare un video o un’immagine specificatamente richiesti, invitando altri amici ad aderire alla catena.
In ambito alimentare le più diffuse sono quelle alcoliche o quelle incentrate sulla Thin Inspiration, ossia l’ispirazione al magro. Questo tipo di sfide sono molto pericolose; favoriscono, infatti, l’abuso di alcol e i disturbi alimentari.
1 adolescente su 10 ha preso parte ad una catena alcolica sui social network, bevendo elevate quantità di alcol in breve tempo in luoghi o posizioni improbabili; altri hanno fatto selfie in condizioni vicine all’intossicazione alcolica.
5 ragazze su 100 ha partecipato a sfide in cui il corpo e l’essere magri hanno un ruolo centrale, favorendo lo sviluppo di patologie della sfera alimentare. Le mode più conosciute, legate all’ispirazione al magro, sono: Thigh Gap (arco o spazio tra le gambe quando sono unite); Bikini Bridge, (ponte nel costume da bagno appoggiato sulle ossa del bacino sporgenti); Belly Slot, (fessura nella pancia); Belly Button (far girare il braccio dietro la schiena fino a toccarsi l’ombelico).
Sempre dal mondo della rete, ad incrementare queste tendenze in un’età difficile e ricca di incertezze, in cui a volte gli ideali di bellezza possono essere distorti, sono gli Influencer, Fashion Blogger o, in generale, personaggi famosi, che postano le loro diete o indicazioni alimentari, molto spesso sbilanciate e pericolose, in particolare se adottate da ragazzi in fase di crescita.
Tra le ragazze che seguono le fashion blogger (20%), il 15 % dichiara di ridurre drasticamente il cibo per dimagrire, 3 su 10 delle preadolescenti hanno già seguito una dieta e secondo il 34 % il loro peso deve assolutamente diminuire. Alla base di restrizioni dietetiche, diete ferree, sport eccessivo, c’è la paura del giudizio e di sentirsi esclusi ed emarginati, soprattutto dai coetanei, fino ad arrivare, in casi estremi, a sviluppare veri e propri disturbi dell’alimentazione.
Molti studi suggeriscono che più è il tempo che viene trascorso sui media, più è alta la possibilità di sviluppare dei comportamenti disfunzionali legati al cibo tra gli adolescenti. Uno studio del 2013, condotto su un campione costituito da ragazze di età compresa tra i 13 e i 15 anni, ha riscontrato che l’utilizzo costante di internet e dei social network aumenta le difficoltà di accettazione del proprio corpo (Tiggemann et al., 2013).
Già nel 2005, uno studio americano (Lenhart et al., 2005), dimostrava come la generazione degli adolescenti, è totalmente immersa nel mondo dei social media; i social sono diventati, infatti, il veicolo primario per la condivisione e la fonte per la ricerca delle informazioni.
Ovviamente, non si possono imputare totalmente ai social media le problematiche che si possono manifestare nei ragazzi, però che il web sia ormai parte integrante della vita di un adolescente medio è un dato di fatto. Infatti, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, circa 5 adolescenti su 10 dichiara di trascorrere dalle 3 alle 6 ore extra scolastiche con smartphone in mano, il 16 % dalle 7 alle 10 ore, mentre il 10 % supera abbondantemente la soglia delle 10 ore.
Di conseguenza è molto importante essere a conoscenza di quanto gli adolescenti siano iperconnessi al mondo virtuale, e come questo possa influenzare la visione delle cose e la crescita negli adolescenti, sia emotiva che fisiologica.
Dott.ssa Maria Pia Madarena
Dott.ssa Simona Scagli
Bibliografia:
https://www.icscarpa.edu.it/wp-content/uploads/2018/10/Report-annuale-Osservatorio-NazionaleAdolescenza-2017.pdf
“Adolescenti” Lawrence Steiner – Ed. Le Scienze 2015
“La paura di essere brutti” – Gustavo Pietropolli Charmet – Ed. Cortina Raffaello 2013
Ho SS, Lee EWJ, Liao Y. Social Network Sites, Friends, and Celebrities: The Roles of Social Comparison and Celebrity Involvement in Adolescents’ Body Image Dissatisfaction. Social Media + Society. July 2016. doi:10.1177/2056305116664216
Biolcati, Roberta. (2010). Adolescents’ online life between experimentation and risk. Psicologia
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Lenhart, A., Madden, M. (2007). Social networking websites and teens: An overview.
/http://www.pewinternet.org/pdfs/PIP_SNS_Data_Memo_Jan_2007.pdf
Tiggemann, M. and Slater, A.E., 2013. NetGirls: The Internet, Facebook and body image concern in adolescent girls. International Journal of Eating Disorders, 46(6), 630-633 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23712456/)
Raggatt M, Wright CJC, Carrotte E, Jenkinson R, Mulgrew K, Prichard I, Lim MSC. “I aspire to look and feel healthy like the posts convey”: engagement with fitness inspiration on social media and perceptions of its influence on health and wellbeing. BMC Public Health. 2018 Aug 10;18(1):1002. doi: 10.1186/s12889-018-5930-7. PMID: 30097034; PMCID: PMC6086030 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30097034/)