Le api hanno un ruolo essenziale nell’ecosistema e l’UNESCO, la prima organizzazione internazionale che ha parlato già negli anni ’70 di Biosfera con il programma Man and Biosphere quando pochi parlavano di ecologia non ignora certo questo ruolo, anche alla luce degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030.
In alcune delle riserve della biosfera legate al programma MAB sparse in tutto il mondo l’UNESCO ha sviluppato il programma “Women for Bees”, per promuovere la parità di genere in un settore che vede di solito gli uomini protagonisti come apicoltori, legandosi quindi ad una delle priorità della Strategia a Medio Termine dell’UNESCO e coniugando e collegando gli Obiettivi 2030 di Sviluppo sostenibile che sono interdipendenti come ci ricorda l’Obiettivo 17.
Di recente l’UNESCO ha implementato questo programma con Angelina Jolie come testimonial grazie ad uno sponsor: https://en.unesco.org/news/unesco-and-guerlain-empower-women-and-support-biodiversity-through-women-bees-programme-under
Ma ci sono altri due aspetti legati all’attenzione che lega l’UNESCO alle api e all’apicoltura. L’apicoltura è una tipica attività che si tramanda in forma orale e quindi è molto importante come valorizzazione delle tradizioni tipiche del patrimonio immateriale dell’UNESCO, considerato peraltro che, come l’artigianato, l’apicoltura è comune a moltissimi paesi ed è collegata a tecniche differenti che si sviluppano con modalità di coltura diverse.
Infine per i nostri paesi il miele rappresenta uno degli alimenti tipici della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Umanità.
Peraltro la realtà delle api rappresenta anche un esempio di organizzazione sociale, seppur su base istintiva e se ovviamente il concetto gerarchico non è tipico dei nostri valori, l’idea di una realtà in cui ognuno svolge i propri compiti per il benessere di tutta la collettività rappresenta anche un modello educativo.