Buonasera,
Grazie per averci scritto.
Quello che sembra emergere dalle sue parole è il grande dolore e senso di smarrimento di fronte all’impotenza. Questa emergenza ci ha messi tutti a confronto con questa cosa, e non è facile da capire, da gestire. Scrive di coraggio e fiducia rispetto a situazioni passate, mi lascia quindi intravedere una persona con buone capacità e risorse per far fronte al dolore.
L’impotenza, la paura di non aver fatto abbastanza, avere la sensazione di non essere stati vicini a persone amate nel momento del bisogno ci mette di fronte al senso del limite. E’ ciò è difficile da comprendere perché l’affetto grande sembra volerlo travalicare. Ma purtroppo il limite in questo periodo è grande, forse troppo.
Si è forse trovata a contatto con una sfida grande e ignota, si può solo immaginare il senso di smarrimento. Questa cornice inoltre rischia di soffocare l’elaborazione del lutto già in sé molto dolorosa. Il non essergli stata vicino negli ultimi momenti può rendere più difficile il riuscire a situarlo, a creargli un posto per poterlo conservare. Come dalle sue parole è percepibile il dolore che non trova sede, e forse pace.
Da queste poche righe temo non troverà soluzioni, perché la ferita che riporta purtroppo è grande. Il dolore, quindi, è molto comprensibile e condivisibile. Il fatto di averci scritto è un buon movimento da parte sua, in quanto la condivisione può generare un conforto che dà sollievo e a volte può essere di aiuto avere uno spazio terapeutico dove poter affrontare e provare ad elaborare questo dolore.
Spero che queste parole possano farle sentire che la solitudine, se condivisa, forse pesa meno ed è possibile trovare anche solo un minuto di pace.
Restiamo a disposizione se avrà necessità di un’ulteriore elaborazione.
Dott.ssa Giulia del Bene
Dott.ssa Sabrina Masetti